Accelera l’export del made in Italy ‘anti dazi’, con una crescita in quattro mesi del 5,3% nei 25 Paesi top market alternativi agli Stati Uniti, come evidenzia un rapporto di Confartigianato.
“Il piano straordinario per l’export funziona”, evidenzia il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Diversificare i mercati internazionali nei quali esportare i nostri prodotti è la strategia giusta per contrastare l’effetto negativo dei dazi americani”.
“Nel primo semestre del 2025 – indica ancora il ministro – l’export italiano verso i Paesi extra Ue registra una crescita dell’1,3%, che sale a +2% al netto dell’energia. Bene le esportazioni verso Emirati Arabi, Brasile, Svizzera, Spagna e Arabia Saudita, risultati ottenuti anche grazie alle nostre missioni strategiche. La qualità e la varietà merceologica del Made in Italy non hanno confini. L’export farà ancora da traino alla crescita economica italiana”. Tajani conferma la fiducia sul rilancio delle esportazioni italiane pur in questa fase di incertezza e complesso riequilibrio per la guerra dei dazi innescata dagli Stati Uniti: “Proseguiamo – dice – verso l’obiettivo dei 700 miliardi di euro di esportazioni annue”. “Le nostre imprese non rimangono a guardare e si danno da fare per conquistare nuovi mercati mondiali extra Usa”, rileva Confartigianato che calcola: “In 25 Paesi top market, che nel 2024 hanno assorbito il 61,5% delle esportazioni italiane, per un valore di 383,6 miliardi sui 623,5 miliardi complessivi, nei primi 4 mesi del 2025 le nostre vendite sono aumentate del 5,3% a fronte del -2% registrato nei restanti mercati internazionali”. Nella top-five “gli Emirati Arabi (+20,9%), seguiti da Brasile (+14%), Svizzera (+13,1%), Spagna (+10,6%), Arabia Saudita (+9,6%)”.
Nel 2025, se proseguirà questo trend, “questi 25 mercati potrebbero generare un aumento delle esportazioni pari a 20,4 miliardi”. La crescita è a doppia cifra anche per le vendite in Israele con +13,1%, Danimarca con +11,8%, Irlanda con +11,5%, Singapore con +11,3%”. “Contribuiscono le piccole imprese – evidenzia ancora il rapporto di Confartigianato -. Negli Emirati Arabi, ad esempio l’export delle pmi vale 3,5 miliardi, in Arabia Saudita è di 1,3 miliardi, in Brasile di 857 milioni. Tra i settori più dinamici: alimentari, moda, mobili, legno, metalli, gioielleria ed occhialeria”. Le nostre imprese – osserva il presidente di Confartigianato, Marco Granelli – “stanno facendo la loro parte per reagire all’impatto dei dazi Usa, cercando nuovi sbocchi di mercato. Ora, però – avverte -, chiediamo che l’Europa faccia veramente l’Europa e ponga la competitività degli imprenditori al centro della sua azione. Al Governo italiano chiediamo altrettanto impegno per difendere e valorizzare la qualità del made in Italy sui mercati internazionali”.