«Il sistema termale italiano nel 2023 ritorna ai valori del 2019 con la sola eccezione del settore tradizionale dell’idropinica (le cure con acqua termale a scopo terapeutico ndr) che è sofferente – dice Massimo Caputi, presidente Federterme-Confindustria -. Il settore ha recuperato oltre 3 milioni di clienti con un incremento dei ospiti esteri del 18%». Si accentua così il peso e il valore del turismo termale che si sta sempre più evolvendo nella direzione della prevenzione e riabilitazione «driver che in tutta Europa stanno muovendo il mercato. Il sistema termale italiano si rivela un asset primario che favorisce la destagionalizzazione del turismo» sottolinea Caputi.
Il mercato mondiale del wellness quest’anno vale 5.610 miliardi di dollari e nel 2027 verranno superati gli 8mila miliardi con un Taeg dell’8,6%. In questo scenario l’Italia si colloca nella top ten, per la precisione al settimo posto, con una spesa 2022 per il turismo del benessere di 15,7 miliardi di dollari superiore ai 14,5 del 2019. I ricavi termali, sempre nel 2022, sono pari a 3,3 miliardi di dollari, valore che ci colloca al sesto posto nel mondo mentre il Belpaese è al quinto posto per le acque termali. Un mercato effervescente al centro della prima edizione del Wellness Hospitality Conference che si è svolto ieri.
Il punto di forza dell’Italia è nell’offerta posizionata, secondo le rilevazioni di Thrends, nell’alto di gamma con 395 hotel 5 stelle con spa, di cui 26 con medical spa. Il gruppo alberghiero con il maggiore numero di 5 stelle con spa è Rocco Forte Hotels con 7 hotel mentre Terme di Saturnia ha la più grande area benessere che si sviluppa su ben 2 ettari. Diversi gruppi italiani che aumentano gli investimenti anche in una ottica di internazionalizzazione. Tra questi Lefay Resorts & Residences chiude il 2022 con un fatturato totale di 46 milioni (+37% sul 2021), che includono le vendite residenziali e i ricavi della divisione resort operations. Per quest’ultima si prospetta nell’anno 2023 una crescita di un ulteriore del 15-20%. «Tra i progetti futuri c’è un terzo resort in Toscana a cui lavoriamo da 7 anni e la gestione di una nuova struttura a Crans-Montana, in Svizzera» dice Alcide Leali, ad di Lefay Resorts & Residences. Si punta sui pilastri dell’accoglienza italiana da esportare all’estero tra benessere, enogastronomia ed esperienze uniche. Carmen Moretti de Rosa, ad di Terre Moretti resorts, studia come portare il proprio modello in una città mentre Aldo Melpignano, ad di Egnazia, prosegue la partnership con il Gruppo Arsenale. «Ci sono tante opportunità in Italia come, per esempio, Maratea perché si può aggiungere più valore in posti non noti» rimarca Melpignano.