Nel segmento lusso la spesa tax free ha raggiunto il 124% rispetto al 2019 mentre cresce a doppia cifra il valore dello scontrino medio.
Italia, terra di shopping per i turisti stranieri. Questa la scelta fatta da circa 2,1 milioni di visitatori provenienti dall’estero (+7% sul 2019) nel corso del 2023. Tre le nazionalità che spiccano: tedesca, statunitense e britannica che complessivamente hanno speso 7,7 miliardi. Per quanto riguarda la spesa giornaliera la classifica cambia: al primo posto ecco i giapponesi con 265 euro seguiti dagli svizzeri (207 euro) e americani (171). Importi nettamente superiori rispetto ai 131 euro di spesa media. Se poi si analizzano i trend relativi ad agosto 2023 sullo stesso mese dell’anno precedente ecco il +9% di crescita media della spesa dei visitatori che diventa un +30% nel caso di coloro che arrivano dai paesi extra Ue. Perché la voglia di shopping è in forte crescita tra chi visiterà il Belpaese. Questi alcuni dei dati presentati durante la sesta edizione di Shopping Tourism – il forum italiano organizzato da Risposte turismo in partnership con Enit e in collaborazione con il Sistema Confcommercio.
Traino per il made in Italy
«Il turismo legato allo shopping consente di amplificare tutta la portata valoriale del made in Italy – dice Ivana Jelinic, presidente e ceo dell’Enit -. Armonizzare l’offerta turistica con i prodotti che sono rappresentazioni dell’immagine dell’Italia è un atto di consapevolezza dell’esclusività italiana e di tutte le espressioni creative, produttive, artistiche della nostra Penisola. Abbiamo il dovere di diffondere questa immagine nel panorama internazionale nel migliore dei modi anche offrendo pacchetti integrati con le meraviglie del lifestyle italiano che si traducono in prodotti concreti». Tra vie delle shopping, department store e outlet village nel 2025 si arriverà vicino a quota cento facendo dell’Italia una top destinazione tra coloro che viaggiano per fare shopping. Una conferma arriva dalla crescita della spesa tax free nell’Europa continentale che segna un +15% sul pre pandemia. «I dati sulla spesa tax free tra gennaio e novembre 2023 – spiega Denise Bolandrina, Marketing sales director Italy di Global Blue – evidenziano in modo tangibile l’appeal dell’Italia come meta per il turismo dello shopping di lusso. In questo segmento il recupero della spesa tax free ha raggiunto il 124% rispetto al 2019, trainato dall’incremento significativo dello scontrino medio (+21%). Ha guidato la ripresa il nuovo mix di nazionalità, grazie soprattutto ai turisti provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo, che contribuiscono per il 26% e l’11% del tax free shopping lusso totale». Tra i top spender gli americani (+250%) e arabi provenienti dai paesi del Golfo (+170%) mentre la spesa dei cinesi a ottobre vede un -52% rispetto lo stesso mese del 2019. Così la spesa tax free di americani e arabi è più che raddoppiata rispetto a quella del 2019 ed aumentano i loro scontrini medi: 2.900 euro (+38%) per gli americani e 4.200 euro (+26%) per gli arabi. Crescono infine i viaggiatori internazionali più giovani appartenenti alla generazione Z: in questa fascia troviamo il 22% degli shopper arabi e il 15% di quelli americani. L’attesa è per il definitivo ritorno dello shopper cinese, già in fase di ripresa moderata: oggi il suo recovery della spesa tax free per i prodotti lusso è del 44%. Ma cosa vogliono comprare gli americani? Un sondaggio evidenzia come considerano tra le città – destinazione ideale per lo shopping Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze e che il 91% non rinuncerebbe all’acquisto di prodotti italiani: su tutti la gastronomia, al 53% tra la tipologia di prodotto che gli americani acquisterebbero “assolutamente”, seguita dagli articoli di moda. Inoltre l’80% ha già visitato o si dice interessato a visitare gli artigiani e le aziende con produzioni tipiche.