Federcarrozzieri, aumenti a due cifre. Vademecum dei periti
Cala il prezzo dell’energia sui mercati internazionali ma ricaricare un’auto elettrica è sempre più caro in Italia.
Un po’ quello che succede con i prezzi del petrolio e della benzina.
Nonostante il crollo dei prezzi dell’energia sui mercati internazionali, ricaricare le auto elettriche è sempre più costoso in Italia, denuncia Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che ha raccolto il grido d’allarme degli automobilisti analizzando l’andamento delle tariffe nell’ultimo anno. Arriva intanto un vademecum dei periti assicurativi per orientarsi nel mare magnum delle loro tariffe.
Tra il 2023 e il 2024 le società che gestiscono sul suolo italiano le colonnine di ricarica per le auto elettriche hanno più volte modificato le condizioni tariffarie, inviando comunicazioni ai clienti che avevano sottoscritto contratti e abbonamenti – spiega Federcarrozzieri – Se le tariffe a consumo, le cosiddette “pay for use”, registrano un andamento altalenante, salendo per alcune tipologie di ricarica e diminuendo per altre, gli abbonamenti mensili e i pacchetti a consumo rincarano in modo sensibile.
Ad esempio per il servizio Be Charge di Plenitude che conta oltre 20mila colonnine in Italia, il costo al consumo passa da 0,60 euro/kWh per la ricarica Quick (fino a 22 Kw) di inizio 2023 agli attuali 0,65 euro/kWh (+8,3%), mentre la ricarica Ultrafast (fino a 150 kW) resta immutata a 0,95 euro/kWh. Dallo scorso novembre, però, non è più possibile sfruttare gli abbonamenti mensili.
Per Enel X Way, invece, la tariffa “pay for use” è passata da 0,58 euro/kWh (per ricariche con velocità fino a 22kW) agli attuali 0,69 euro/kWh, pari ad un rincaro del +19%, ed è sparito l’abbonamento Small che al costo di 25 euro permetteva di ricaricare fino a 70 kWh, sostituito dal più costoso abbonamento City: 80 kWh a 49 euro con un aggravio di spesa, considerato il costo al kWh, del +69,4%.
Rincari a cascata anche per le tariffe praticate da A2A – denuncia Federcarrozzieri – la tariffa a consumo per le ricariche presso le Isole digitali e Quick è passata da 0,56 euro/kWh di inizio 2023 agli attuali 0,65 euro/kWh, con un aumento del +16%, mentre è sceso il costo per il servizio Fast+ e Ultra (da 0,95 a 0,90 euro/kWh, -5,2%). Pesanti gli aumenti per gli abbonamenti: quello Small sale da 23 a 25 euro (+8,70%), quello Medium da 51 a 57 euro (+11,7%), il Large da 92 a 106 euro (+15,2%). Cancellato del tutto l’abbonamento Extra Large, che, al costo di 122 euro per i clienti standard e di 106 euro per i clienti domestici, consentiva ricariche fino a 320kWh/mese.
Le uniche buone notizie arrivano dalle società straniere che operano in Italia – analizza l’associazione delle autocarrozzerie – L’operatore Ionity ha mantenuto invariata la tariffa a consumo pari a 0,79 euro/kWh, e ha ridotto il costo dell’abbonamento “Ionity Passport” che scende da 11,99 euro a 5,99 euro al mese (-50%). Rispetto a inizio 2023, Tesla ha tagliato i costi delle ricariche per tutte le auto di circa il 7%, e del 2% i costi di abbonamenti e ricariche per auto a marchio Tesla.
“Da settimane riceviamo le proteste degli automobilisti che denunciano come i costi delle ricariche per le auto elettriche siano sempre più alti in Italia – afferma i presidente Davide Galli – Rincari che appaiono del tutto ingiustificati se si considera l’andamento delle quotazioni energetiche”. Infine l’Aiped, l’associazione dei periti, fornisce agli automobilisti un vademecum, scaricabile dal sito, con le singole prestazioni e i compensi relativi alle varie categorie di esperti di infortunistica stradale.