ROMA – Se il taglio della fornitura di gas dalla Russia continuerà, dalla prossima settimana il ministero della Transizione…
ecologica potrebbe alzare il livello di crisi del sistema gasiero nazionale, da preallarme ad allarme: la valutazione sarà fatta a metà della prossima settimana dopo un monitoraggio di quanto accadrà in questi giorni. Si tratterebbe di un gradino di maggiore attenzione ma non ci sarebbero misure eccezionali, come tagli di forniture alle centrali elettriche e alle industrie, utilizzo degli stoccaggi, soglie di temperatura per le caldaie (non d’estate, naturalmente). Queste misure scatterebbero solo se fosse dichiarato lo stato di emergenza, che però al momento non è in vista. Al momento, come emerge dai dati che mostrano una richiesta giornaliera di 155 milioni di metri cubi a fronte di 195 milioni di metri cubi disponibili, il sistema regge. E a frenare gli stoccaggi più che le quantità importate sono i prezzi. Se scattasse il livello di allarme, il Ministero della Transizione Ecologica potrebbe chiedere a Snam, il principale trasportatore di metano nel paese, di chiedere a sua volta alle industrie di ridurre volontariamente i loro consumi, come prevedono i contratti di fornitura. Per il resto, non cambierebbe nulla rispetto al livello di preallarme. Il MiTE (che ricevuto la competenza sull’energia dal Mise) sta monitorando al momento il flusso di gas, in costante contatto con i principali operatori del settore, Snam ed Eni in testa.