Ormai solo 4 famiglie su 10 riescono ancora ad accantonare qualcosa. Cresce la paura di restare senza riserve, si moltiplicano i soldi fermi sui conti correnti. Panetta richiama alla prudenza, Mattarella alla tutela del risparmio.
Un’Italia sempre più prudente
Il tasso di risparmio delle famiglie italiane è sceso ai livelli più bassi dal 2018, segnando un nuovo minimo che racconta l’ansia e l’incertezza di un Paese che non riesce più a guardare lontano. Solo 4 famiglie su 10 riescono ancora a mettere qualcosa da parte. Chi può, conserva liquidità: il 64% preferisce tenere i risparmi sul conto corrente, evitando strumenti più complessi. Si registra anche un ritorno al mattone e un progressivo allontanamento dall’investimento.
Cresce l’ansia da mancanza di risparmio
L’Italia è sempre più dominata da una nuova forma di ansia finanziaria. Molti vorrebbero risparmiare ma non ci riescono, frenati dal caro vita, dalle spese impreviste e da salari che non tengono il passo dell’inflazione. Più della metà degli italiani si definisce pessimista, mentre gli ottimisti sul futuro del Paese sono ormai una minoranza.
Mattarella: “Il risparmio è un valore costituzionale”
“La Costituzione riconosce e tutela il risparmio, perché rappresenta un bene comune e una garanzia di libertà”, ha ricordato il Presidente della Repubblica. Un invito a considerare il risparmio come fondamento civile e non solo patrimoniale, da proteggere e valorizzare.
Panetta: “Serve prudenza, ma anche fiducia”
“Negli ultimi anni l’Italia ha gestito i conti pubblici in modo responsabile, e questo ha rafforzato la fiducia dei mercati”, ha sottolineato il governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta. Lo spread Btp-Bund si è ridotto di circa cento punti base rispetto al 2023, ma “la fiducia non è scontata, va consolidata con coerenza e serietà”.
Patuelli: “Un fisco amico del risparmio”
“Serve un fisco amico del risparmio e della produttività”, ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’ABI. “Il risparmio, come l’intelligenza artificiale, è una risorsa strategica per la crescita”. Un messaggio chiaro alla politica economica, chiamata a sostenere chi investe senza penalizzare chi risparmia.
Soldi fermi sui conti: l’Italia della liquidità parcheggiata
Nonostante gli incentivi e i Btp Valore, gran parte dei risparmi resta ferma sui conti correnti. È un segnale di sfiducia verso i mercati e di timore per l’incertezza economica globale. Il tema di quest’anno, “Risparmio: tutela, inclusione, sviluppo”, invita a rimettere in circolo queste risorse per sostenere innovazione e occupazione.
Le tre leve per invertire la rotta
Redditi reali e produttività: senza crescita dei salari e lavoro stabile, il risparmio continuerà a calare.
Educazione finanziaria: servono strumenti semplici e percorsi di consulenza per ridurre la paura dell’investimento.
Stabilità delle regole: solo un contesto prevedibile può ricostruire fiducia e orientare risorse verso l’economia reale.
La politica economica sullo sfondo
“Le banche sono in condizione di sostenere la ripresa. Occorre equilibrio e responsabilità”, ha affermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ma tra dazi, tassi e instabilità globale, l’autunno del risparmio italiano segna la fine di un’epoca: quella del risparmio facile e della certezza del domani.