A settembre si stima un calo deciso sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 98,3 a 94,8) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 109,2 a 105,2).
Lo rileva l’Istat spiegando che l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo raggiungendo il valore più basso da aprile 2021.
Per i consumatori si stima un peggioramento di tutte le variabili ad eccezione dei giudizi sulla situazione economica familiare e delle opinioni relative al risparmio. Per le imprese la fiducia è in peggioramento in tutti i comparti ad eccezione delle costruzioni dove sale da 155,8 a 159,5.
Per i consumatori l’indice sul clima economico passa da 92,9 a 81,3 mentre quello futuro passa da 96,4 a 91,8 con i cali più accentuati; il clima personale e quello corrente si riducono moderatamente passando rispettivamente da 100,2 a 99,3 e da 99,7 a 96,9. L’indice della fiducia dei consumatori dopo il rimbalzo di agosto si attesta sul valore registrato a luglio. Per le imprese nel settore manifatturiero l’indice cala da 104,0 a 101,3 mentre nel commercio al dettaglio si riduce da 113,4 a 110,6.
Nei servizi di mercato si registra la diminuzione è più spiccata con l’indice che si riduce da 103,0 a 95,9. L’indice complessivo della fiducia delle imprese a settembre cala per il terzo mese consecutivo e si attesta a 105,2, il valore più basso da aprile 2021. L’andamento dell’indice complessivo è determinato dall’evoluzione negativa della fiducia nella manifattura, nei servizi (in entrambi i comparti l’indice è in calo per il terzo mese consecutivo e raggiunge un minimo, rispettivamente, da febbraio 2021 e da gennaio 2022) e nel commercio al dettaglio. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nelle costruzioni tutte le variabili sono in miglioramento. Invece, nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le aspettative sul livello della produzione; le scorte sono giudicate in lieve decumulo. In relazione ai servizi di mercato, tutte le componenti registrano una dinamica negativa mentre nel commercio al dettaglio peggiorano i giudizi e le attese sulle vendite e le scorte sono giudicate in diminuzione.