Nell’incontro di oggi con i Commissari Ue, a quanto si apprende dai collaboratori dell’ex premier, Mario Draghi ha proposto un breve inquadramento delle dinamiche che hanno determinato scenari attuali e prospettive per la competitività europea.

Di fronte al progressivo indebolimento dell’economia europea si pone la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori, ha spiegato Draghi, sottolineando come il suo report non potrà che essere basato su un’analisi accurata dei dati, frutto di un esercizio il più possibile aperto.

    Nella breve introduzione fornita da Draghi al seminario dei commissari organizzato a sud di Bruxelles, l’ex premier, incaricato da Ursula von der Leyen di stilare il report sulla competitività, ha osservato come, partendo dal 2016, si è assistito a una serie di fatti nuovi e rilevanti per l’Europa negli ambiti più diversi, dall’elezione di Donald Trump all’affacciarsi prepotente della transizione green nell’agenda di governi e organizzazioni, fino all’avvento, ben più veloce del previsto, dell’intelligenza artificiale.

In questo contesto, ha rilevato Draghi, l’economia europea ha fatto registrare un progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta, a beneficio di altri paesi come Stati uniti e Cina. La guerra in Ucraina, , ha aggiunto l’ex premier, non ha fatto che confermare le fragilità del Vecchio Continente, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico.

    Ne consegue – questo in sostanza il ragionamento di Draghi – la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori.